Cronaca
15 Luglio 2019
La proprietà stoppa il contratto per la rinaturalizzazione dei terreni decontaminati: “Il Parco porti avanti l'alternativa sostenibile a costo zero, da Fabbri continue scelte pericolose”

Ex Zuccherificio. Archiviato il progetto di Sipro e Petroltecnica, festeggia il fronte ambientalista

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Nuova vittoria del fronte ambientalista nella cittadina lagunare, che dopo il progetto sulla riattivazione della fabbrica ceramica Ex Cercom saluta anche quello altrettanto discusso sulla rinaturalizzazione dell’Ex Zuccherificio.

Sipro, proprietaria dell’area, ha infatti scisso il contratto con la ditta Petroltecnica, coinvolta come fornitore dei terreni decontaminati che avrebbero riempito e abbellito le vecchie vasche di decantazione dello stabilimento.

A tale progetto, appoggiato da Parco e Comune, si era fermamente opposto negli ultimi mesi un Coordinamento che riuniva le opposizioni consiliari – la Lega di Maura Tomasi e La città futura di Sandra Carli Ballola –, il meetup 5 Stelle Comacchio e Lidi, Sinistra Italiana, Legambiente e Asoer, l’associazione di ornitologi che ha messo sul tavolo un’alternativa ‘sostenibile’ che fa a meno di terreni decontaminati.

“A questo punto dovrebbe essere secondo noi il Parco a portare avanti il progetto alternativo, magari accedendo ai contributi del bando regionale legato all’utilizzo di terreni ‘puliti’ per ridisegnare l’area che ha comunque bisogno di interventi veloci” interviene Carli Ballola.

Concorde Maura Tomasi, che assicura diretto sostegno alla proposta di Asoer e caldeggia la sua candidatura ai finanziamenti della Regione: “Il Parco potrebbe fare lo stesso, ha tutte le carte in regola”.

La soddisfazione per la svolta della vicenda è palpabile anche in casa 5 Stelle, con il capogruppo regionale Andrea Bertani in prima linea da tempo, affiancato nella ‘battaglia’ a livello locale dalla coordinatrice Cora Bonazza.

“Il contrasto del Coordinamento a quella che era di fatto una discarica abbellita, in una zona archeologica, a 500 metri dal centro storico di Comacchio, è stato determinante. Questo è un risultato di tutti” sottolinea Carli Ballola. “È stata sventata una scelta pericolosa e sbagliata per il territorio e per la salute dei cittadini, non certo l’unica riconducibile alla nostra amministrazione, che continua a procedere per tessere senza un’idea chiara di città: tessere spesso velenose che vanno contro l’ambiente e sfregiano la bellezza del luogo”.

“Ancora una volta sono sconcertata dalle scelte di un sindaco e presidente del Parco che tra l’altro, interrogato, non entra quasi mai nel merito dei chiarimenti, limitandosi a denigrare l’interlocutore” conclude Carli Ballola.

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